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mercoledì 7 novembre 2018

L'antifascismo

L’antifascismo è un movimento disfattista che fomenta odio fin dall’8 settembre 1943. È stato creato per reprimere il sentimento patriottico e di amore per la Patria e per la famiglia, esso distruggere il popolo. Così è l’Italia di oggi: ferita, oltraggiata, stuprata, derisa, umiliata, mortificata, annullata, rapinata, mafiosa, sporca, povera, arretrata, inefficiente, con un popolo disgregato, opportunista, parassita, piagnone, diviso, vinto, condannato, incapace di ribellarsi per vivere in libertà e rendersi sovrano, mandato a morire con una divisa addosso in guerre assurde, in terra straniera; un popolo in estinzione: senza figli, senza lavoro e senza futuro.
Vorrei questa Italia non più serva dello straniero ma sovrana nel ruolo alto che le compete nel mondo, un popolo attento che aprisse gli occhi tenuti chiusi per troppo tempo in un mare di menzogne politiche e storiche innescate da servi Badogliani, pronti a vendersi al vincitore o come mercenari al servizio di coloro che offrono di più. 
DESTRA - SINISTRA,  CENTRO - DESTRA,   CENTRO - SINISTRA,  5STELLE, LIBERI e UGUALI, sempre merda è,  perché il “ SISTEMA “ laico liberale e ateo marxista o del politicamente corretto è un cesso. 
Ci hanno imposto una dittatura parlamentare o (Presidenziale): chiamatela come volete ma la sostanza non cambia; hanno svenduto le nostre industrie migliori, ci hanno umiliato togliendoci il lavoro e democraticamente le pensioni (parlare di Democrazia è utopia). In base ad una politica supportata da mafie mondiali e lobby lucrose, ci hanno fatto invadere da giovani africani senza patria, cultura, e senza radici, vagabondi e delinquenti che nulla sono capaci di darci. 
Nel Ventennio i nostri giovani vivevano nelle scuole, nello sport, nei gratuiti soggiorni estivi  nell’ideale di patria, e di famiglia, società in cui v’era equità sociale, sicurezza, lavoro, diritti e doveri.  I giovani di oggi vivono nel degrado culturale senza famiglia, senza ideali e senza valori; per i nostri giovani l’antifascismo ha portato droghe, discoteche, alcol, prostituzione, violenza, e niente lavoro. L’antifascismo ha portato la nostra società alla putrefazione, e alla tendenziale estinzione del popolo Italiano senza figli ne lavoro ne futuro. 
Parlare del Fascismo e di Mussolini in senso negativo non è più storicamente sostenibile; il Ventennio fascista era: sovranità e unione nazionale, sicurezza, riforme sociali e strutturali unità di intenti tra popolo e governo. L’antifascismo e la violenza liberale e marxista sono ciò che dimostra di aver dato ragione a coloro che le avevano previste per il tempo d’oggi.            



Giampiero Mugelli      

sabato 16 gennaio 2016

La classe dirigente del dopo guerra ha fallito

Noi Italiani non vogliamo fare la figura di coloro che mentre la casa brucia discutono perché a preso fuoco e cercano i colpevoli anziché cercare di spegnere l’incendio. Non accettiamo di trovare un colpevole, tanto per accusare qualcuno e non ci stropicciamo le mani perché gli altri hanno sbagliato e la nave affonda. Se la nave affonda affondiamo tutti con essa, mi spiego meglio: sappiamo tutti quanta responsabilità hanno tutti coloro che vollero la sconfitta dell’Italia soltanto perché, come adesso, odiavano il fascismo.
Qualche riferimento dovremo farlo per spiegare come si è giunti al punto in cui siamo, siamo precipitati tutti nel baratro della disoccupazione, dell'inflazione, della paura e del caos. I responsabili dell’attuale situazione sono coloro che dal 1948 in poi hanno governato l’Italia e l’Europa, tutte le forze democratiche e antifasciste: inadeguate, inefficienti, creatori di un sistema talmente negativo sia politico, economico, sociale e popolare in cui oggi viviamo.
La classe dirigente suddetta aveva in mano tutte le regole per ben governare, quindi potevano fare e disfare a piacimento, ma hanno scelto il disfattismo. Oggi si dice che la crisi è stata preparata e messa in atto dal 1992 in poi ma i più vecchi sanno che la crisi è cominciata nel 68 quando la politica del comunismo di Togliatti, di Longo, di Pajetta e molti altri è entrato nelle scuole, negli enti, nelle maglie dello stato. C’è stata una programmazione dell’attuale situazione costruita e studiata anno dopo anno con la complicità di ogni politico e sindacalista.
Facciamo degli esempi: chi ha abolito gli organismi che facevano equilibrio, oggi invocato da molti, che disciplinava incentivando e non frenando? Chi volle e approvò gli scioperi selvaggi degli anni 70 degli Edili e dell’industria meccanica? Chi volle e approvò quella disastrosa riforma agraria che provocò lo sfollamento dalle campagne per favorire le grandi industrie? Chi ha abolito ogni legge di difesa dei prodotti Italiani permettendo l’invasione di prodotti stranieri non certo migliori dei nostri? Chi ha distrutto e svenduto le nostre industrie del gruppo IRI?
Chi ha voluto la fine del nostro artigianato, della piccola e media industria, ricchezza vera della nostra Italia? Chi ha aggravato il divario fra Sud e Nord come se fossero due Italia diverse? Chi ha creato il nostro debito pubblico talmente alto e impagabile? Chi ha voluto e appoggiato la globalizzazione e le guerre di Africa e Medio Oriente? Chi ha voluto l’invasione dell’Europa da parte di falsi profughi ( i profughi saranno il 10%) che ci hanno portato il terrorismo in casa? Chi ci ha tolto sovranità, ricchezza e lavoro? Non bisogna tuttavia dire che la colpa è di destra o di sinistra prima, o di centro destra o di centro sinistra dopo; ma con certezza della coalizione antifascista, in testa i comunisti, non possiamo dare la colpa ad una compagine governativa ma al sistema voluto da tutti.. Le carenze del sistema fanno si che la partitocrazia, la falsa democrazia, facciano parte del sistema.
Questa situazione piano, piano ha fatto si che ci fosse lo smantellamento delle famiglie, dello stato, dell’ingovernabilità sociale in favore di lobby, di insicurezza nazionale in ogni campo, perdita di virtù, di ideali, odio verso la politica, dove cittadini ignari di quello che succede intorno a loro fanno spallucce infischiandosene come se loro non vivessero in questo paese, questa insignificante società e questa indifferenza aiuta i pianificatori per fare tutto quello che adesso viviamo ogni giorno.
Di una Nazione fertile e ricca come l’Italia hanno fatto una cenerentola mondiale considerata una nullità in tutto il mondo; posizione non appropriata per una Nazione come l’Italia. Politici che fin dal 1945 legati agli yankee e alla massoneria bancaria internazionale, servi che hanno fatto la loro fortuna tutti insieme privando il proprio popolo della loro: libertà, dignità, del lavoro bene primario di diritto per un popolo democratico e di conseguenza della sovranità.
Ci hanno resi schiavi in Patria, discriminandoci in favore di clandestini importati a spese dei contribuenti per lucro e ancora peggio per politica.. Con essi oggi abbiamo l’estremismo islamico in casa. Essi servi per ordini dei padroni massoni costruiscono una società multiculturale per creare disordini fra poveri, perché sanno già che un miscuglio religioso e culturale così profondo non si integrerà mai: da una parte ci siamo noi occidentali con una civiltà evoluta, dall’altra parte loro con una civiltà medioevale, e tutto davanti agli occhi di tutti.
La classe antifascista del dopo guerra ha sempre predicato per i diritti, annullando i doveri, creando confusione fra civiltà e comodità, tra illusioni di ricchezza e realtà, e finché non capiremo che benessere ed equità sociale si raggiungono con il lavoro, l’unità popolare, e la comunione fra politica e popolo per avere una collettività crescente a qualunque ceto a cui ogni cittadino appartiene, operaio, imprenditore, politico o cittadino comune per il bene della Nazione e del popolo tutto.
La politica antifascista trema, è ansiosa per il cambiamento politico francese, la vittoria del Front Nazional di Marin Le Pen movimento Nazionalista di Estrema Destra per loro è terrore, per un popolo vero che non teme la verità ma la esige, è libertà, verità e sovranità. Hanno paura per quello che hanno seminato, cioè il niente, basta pensare alla UE, all’Euro una banconota senza ricchezza che come è apparsa può sparire, esso ci ha portato a essere nazioni senza avvenire, abbiamo subito governi che con le tasse dei popoli hanno salvato le banche, e tuttora continuano.
130.000 cittadini Italiani come per incanto sono stati privati dei loro risparmi per salvare 4 banche speculative. Si taglia i fondi delle scuole, della sanità, si manda la polizia con giubbotti antiproiettile scaduti, con auto insicure, armi del primo secolo avanti Cristo, caserme che cadono, si abbuona quasi cento milioni di tasse alle slot machine, si concorda una cifra da pagare inferiore al dovuto agli evasori come Rossi e altri sportivi, cantanti ecc. e si chiedono 100 euro di interessi a coloro che ritardano due giorni il pagamento di una cartella esattoriale, così invitiamo i milionari ad evadere.
Non possiamo tollerare che oltre 6 milioni di persone in Italia sono in povertà, che cittadini Italiani senza lavoro devono dormire in auto, mentre persone importate e non volute dalla maggioranza popolare, dormono in albergo con tre pasti al giorno, molte volte gettato via per proteste e tutto pagato dalle tasse di persone oneste. Cambierà il vento nel vecchio continente, deve cambiare per ritornare autonomo, uscire dalle catene degli yankee e della massoneria bancaria. Cadranno e saremo noi popoli che abbiamo il potere di farlo, un Popolo Europeo unito e Nazionalista, unito negli intenti di Sovranità e Sovrano in patria per il bene nostro, dei nostri figli e delle generazioni future, in una società più giusta e equa.
Bisogna capire che solo con il cameratismo, la voglia di Nazionalismo, di sovranità di popolo, ci può riportare un futuro vero e stabile. Inutile girarci intorno, inutili sono le promesse le chiacchiere da bar, quando poi, tutto ogni giorno peggiora. La classe dirigente antifascista del dopo guerra ha fallito completamente in tutto.

W L’ITALIA E L’EUROPA LIBERA DALLA MASSONERIA YANKEE



Mugelli Giampiero

mercoledì 22 aprile 2015

Quando a migrare sono gli italiani


“Accovacciati sulla coperta, presso le scale, con i piatti tra le gambe, e il pezzo di pane tra i piedi, i nostri emigranti mangiavano il loro pasto come i poveretti alle porte dei conventi. E’ un avvilimento dal lato morale e un pericolo da quello igienico, perché ognuno può immaginarsi che cosa sia una coperta di piroscafo sballottato dal mare sul quale si rovesciano tutte le immondizie volontarie ed involontarie di quella popolazione viaggiante."


In questo periodo di crisi generale si parla sempre più di immigrati, di barconi e di guadagni, ma nel marasma generale c'è sempre qualche italiano che tira fuori la frase "l'abbiamo fatto anche noi". Ecco, oggi vorrei sfatare questo falso mito, o almeno in parte falso, perché è vero si che anche noi siamo stati migranti, ma le modalità erano completamente differenti.
I nostri parenti partivano prima da Genova, poi da Napoli, Palermo e Le Havre (Francia), le condizioni erano pressappoco quelle dei migranti che giungono a noi dall'Africa, navi sovraffollate dove si diffondevano epidemie, con la differenza che la loro traversata del "mare-oceano" come lo chiamavano loro, durava dai 25 ai 30 giorni.
La traversata più tragica fu quella del Sirio che nel 1906 partì per il Brasile e finì inghiottita dall'oceano mentre un vescovo benediceva tutti i passeggeri.
I migranti che arrivavano prima a New York e dopo il 1892 ad Ellis Island dovevano passare "dall'accettazione".
L'isola delle lacrime la chiamava George Persec.
Qui i migranti venivano sottoposti a diverse visite sanitarie da parte di un Ispettore, ad un questionario di 29 domande, e se non era troppo in là con l'età o non avesse con se dei soldi per permanere in America, veniva IMMEDIATAMENTE rispedito al mittente.
Superato l'ostacolo dei controlli il migrante aveva davanti a se un altro problema, dove vivere? dove lavorare? cosa fare? 
I più fortunati avevano amici in America e riuscivano a star bene, gli altri finivano nelle mani dei boss, padroni italiani che masticavano un po' di inglese che accoglievano i migranti spaesati per schiavizzarli e costringerli a dei veri e propri pizzi. Lo stato americano, seppur in ritardo riuscì a bloccare questi giri, a differenza di quello italiano che continua a specularci sopra.
Gli italiani migranti erano mal visti in America, perché denominati "uccel di passo", ovvero andavano li solo per racimolare dei soldi per portarli in Italia e tornare a vivere lì.
Con questo clima di odio nacquero i cosiddetti pèonage, veri e propri casi di schiavitù o semi schiavitù.
Nessun migrante italiano ha vissuto in un albergo a 5 stelle americano, nessuno di loro ha mai avuto un sussidio, un reddito, un vitalizio o una scheda telefonica e delle sigarette. I nostri fratelli lavoravano nelle piantagioni di cotone o di caffè come schiavi, e tutto quello che guadagnavano erano costretti a spenderlo nei negozi dei proprietari dei campi, dove venivano serviti con dei prezzi assurdi. Per non dimenticare che spesso e volentieri venivano anche incatenati alle caviglie per paura che scappassero.
Un altra parola correlata a questi fatti viene spesso usata in italia, Xenofobia.
Anche qui vorrei ricordare che in America era in vigore la Legge di Lynch, il linciaggio.
Oltre ai numerosissimi neri, furono linciati tantissimi italiani come accadde a Tallulah (1899) nella Louisiana o di New Orleans (1891), quest'ultimo episodio creò anche un caso diplomatico tra Italia e America, 3 migranti siciliani vennero ingiustamente imprigionati e accusati di aver ucciso lo Sceriffo. La popolazione, fortemente anti italiana non poteva aspettare un regolare processo e quindi una folla di 20.000 persone fece irruzione nel carcere, impiccò i 3 malcapitati, e, come se non bastasse, crivellò di colpi i loro corpi già martoriati.
Questi malumori portarono nel 1907 all'insediamento della commissione Dillingham, come viene chiamata dal nome del suo presidente, che comincia a studiare gli effetti della nuova emigrazione poco desiderata e che, nel 1911, pubblica, in 41 volumi, i risultati del suo lavoro, che viene definito “la Bibbia dell’emigrazione”. Si trattava in realtà di un vero e proprio distillato di xenofobia e di razzismo dal quale derivarono tutte le successive norme restrittive, quali il Literacy Act del 1917 e i Quota Act del 1921 e 1924, che conclusero questa legislazione sull’immigrazione.
Nel 1917 dopo lo scoppio della Rivoluzione Russa, con la paura dei rossi e il Ku Klux Klan che si organizzava proprio in quel periodo, inizio anni Venti. Se è vero che xenofobia e razzismo avevano una forte componente antiebraica, è tuttavia altrettanto vero che di questo clima da caccia alle streghe soffrirono e pagarono un prezzo pesante anche i nostri emigrati italiani, si parlò di un migliaio di italiani internati nei campi degli Stati Uniti.
Uno spiraglio di luce si ebbe dopo la Guerra in Vietnam con Martin Luther King e la difesa delle minoranze etniche.
Con questo articolo non è mia intenzione sminuire nessuno o ghettizzare qualcuno, semplicemente voglio rispondere a tutti quegli italioti che continuano a paragonare l'odissea dei migranti italiani con la bella vita dei migranti africani. 
Io sono stanco di lavorare per pagare dei clandestini che fanno la bella vita a sbafo, non è questo il modo di risolvere il problema.


Alessandro Di Fiore


lunedì 15 settembre 2014

Ricordando Oriana Fallaci


Ad 8 anni dalla scomparsa di Oriana Fallaci, vorrei ricordarla con due suoi pensieri:

«Il Comunismo proibisce alla gente di ribellarsi, governarsi, esprimersi, arricchirsi, e mette Sua Maestà lo Stato al posto dei soliti re. Il comunismo è un regime monarchico, una monarchia di vecchio stampo. In quanto tale taglia le palle agli uomini. E quando a un uomo gli tagli le palle non è più un uomo diceva mio padre. Invece di riscattare la plebe il comunismo trasforma tutti in plebe. Rende tutti morti di fame»

Prima di scrivere il secondo pensiero, vorrei ricordare che sono frasi attuali ma scritte subito dopo l'attentato dell'11 settembre 2001...vediamo una Oriana Fallaci forte che ripete questi suoi pensieri già espressi in passato e per questo accusata di xenofobia e razzismo. Subito dopo l'attentato alle Torri Gemelle tutte le testate giornalistiche aprirono le notizie con le frasi di Oriana:

Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell'Apocalisse dell'evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna. Incominciai con La Rabbia e l'Orgoglio . Continuai con La Forza della Ragione . Proseguii con Oriana Fallaci intervista sé stessa e con L'Apocalisse . I libri, le idee, per cui in Francia mi processarono nel 2002 con l'accusa di razzismo-religioso e xenofobia. Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l'accusa di vilipendio all'Islam cioè reato di opinione. Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical-chic «plebaglia-di-destra». E sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole. Guerra-all'Occidente, Culto-della-Morte, Suicidio-dell'Europa, Sveglia-Italia-Sveglia.

Il nemico è in casa

Continua la fandonia dell'Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell'integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un'esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Be', il nemico non è affatto un'esigua minoranza. E ce l'abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d'occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all'occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l'automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità. Un nemico che in nome dell'umanitarismo e dell'asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche se i Centri di accoglienza straripano, scoppiano, e non si sa più dove metterlo. Un nemico che in nome della «necessità» (ma quale necessità, la necessità di riempire le strade coi venditori ambulanti e gli spacciatori di droga?) invitiamo anche attraverso l'Olimpo Costituzionale. «Venite, cari, venite. Abbiamo tanto bisogno di voi». Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che obbedisce ciecamente all'imam. Un nemico che in virtù della libera circolazione voluta dal trattato di Schengen scorrazza a suo piacimento per l'Eurabia sicché per andare da Londra a Marsiglia, da Colonia a Milano o viceversa, non deve esibire alcun documento. Può essere un terrorista che si sposta per organizzare o materializzare un massacro, può avere addosso tutto l'esplosivo che vuole: nessuno lo ferma, nessuno lo tocca.

Il crocifisso sparirà

Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l'alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Tutte cose che ottiene senza difficoltà. Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole, delle fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioè «col liquore». E-attenta-a-non-ripeter-l'oltraggio. Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani». Un nemico che in Inghilterra s'imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami. Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica. Il nemico, infine, per il quale trovi sempre un magistrato clemente cioè pronto a scarcerarlo. E che i governi eurobei (ndr: non si tratta d'un errore tipografico, voglio proprio dire eurobei non europei) non espellono neanche se è clandestino.

Dialogo tra civiltà

Apriti cielo se chiedi qual è l'altra civiltà, cosa c'è di civile in una civiltà che non conosce neanche il significato della parola libertà. Che per libertà, hurryya, intende «emancipazione dalla schiavitù». Che la parola hurryya la coniò soltanto alla fine dell'Ottocento per poter firmare un trattato commerciale. Che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate. Che dei Diritti dell'Uomo da noi tanto strombazzati e verso i musulmani scrupolosamente applicati non vuole neanche sentirne parlare. Infatti rifiuta di sottoscrivere la Carta dei Diritti Umani compilata dall'Onu e la sostituisce con la Carta dei Diritti Umani compilata dalla Conferenza Araba. Apriti cielo anche se chiedi che cosa c'è di civile in una civiltà che tratta le donne come le tratta. L'Islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà.

Una strage in Italia?

La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l'ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all'Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà. Ma presto si scateneranno. Molti italiani non ci credono ancora. Si comportano come i bambini per cui la parola Morte non ha alcun significato. O come gli scriteriati cui la morte sembra una disgrazia che riguarda gli altri e basta. Nel caso peggiore, una disgrazia che li colpirà per ultimi. Peggio: credono che per scansarla basti fare i furbi cioè leccarle i piedi.

Multiculturalismo, che panzana

L'Eurabia ha costruito la panzana del pacifismo multiculturalista, ha sostituito il termine «migliore» col termine «diverso-differente», s'è messa a blaterare che non esistono civiltà migliori. Non esistono principii e valori migliori, esistono soltanto diversità e differenze di comportamento. Questo ha criminalizzato anzi criminalizza chi esprime giudizi, chi indica meriti e demeriti, chi distingue il Bene dal Male e chiama il Male col proprio nome. Che l'Europa vive nella paura e che il terrorismo islamico ha un obbiettivo molto preciso: distruggere l'Occidente ossia cancellare i nostri principii, i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra civiltà. Ma il mio discorso è caduto nel vuoto. Perché? Perché nessuno o quasi nessuno l'ha raccolto. Perché anche per lui i vassalli della Destra stupida e della Sinistra bugiarda, gli intellettuali e i giornali e le tv insomma i tiranni del politically correct , hanno messo in atto la Congiura del Silenzio. Hanno fatto di quel tema un tabù.

Conquista demografica

Nell'Europa soggiogata il tema della fertilità islamica è un tabù che nessuno osa sfidare. Se ci provi, finisci dritto in tribunale per razzismo-xenofobia-blasfemia. Ma nessun processo liberticida potrà mai negare ciò di cui essi stessi si vantano. Ossia il fatto che nell'ultimo mezzo secolo i musulmani siano cresciuti del 235 per cento (i cristiani solo del 47 per cento). Che nel 1996 fossero un miliardo e 483 milioni. Nel 2001, un miliardo e 624 milioni. Nel 2002, un miliardo e 657 milioni. Nessun giudice liberticida potrà mai ignorare i dati, forniti dall'Onu, che ai musulmani attribuiscono un tasso di crescita oscillante tra il 4,60 e il 6,40 per cento all'anno (i cristiani, solo 1'1 e 40 per cento). Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio grazie a quella travolgente fertilità negli anni Settanta e Ottanta gli sciiti abbiano potuto impossessarsi di Beirut, spodestare la maggioranza cristiano-maronita. Tantomeno potrà negare che nell'Unione Europea i neonati musulmani siano ogni anno il dieci per cento, che a Bruxelles raggiungano il trenta per cento, a Marsiglia il sessanta per cento, e che in varie città italiane la percentuale stia salendo drammaticamente sicché nel 2015 gli attuali cinquecentomila nipotini di Allah da noi saranno almeno un milione.

Addio Europa, c'è l'Eurabia

L'Europa non c'è più. C'è l'Eurabia. Che cosa intende per Europa? Una cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra essenza? L'Unione Europea è solo il club finanziario che dico io. Un club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla Francia e dalla Germania. È una bugia per tenere in piedi il fottutissimo euro e sostenere l'antiamericanismo, l'odio per l'Occidente. È una scusa per pagare stipendi sfacciati ed esenti da tasse agli europarlamentari che come i funzionari della Commissione Europea se la spassano a Bruxelles. È un trucco per ficcare il naso nelle nostre tasche e introdurre cibi geneticamente modificati nel nostro organismo. Sicché oltre a crescere ignorando il sapore della Verità le nuove generazioni crescono senza conoscere il sapore del buon nutrimento. E insieme al cancro dell'anima si beccano il cancro del corpo.

Integrazione impossibile

La storia delle frittelle al marsala offre uno squarcio significativo sulla presunta integrazione con cui si cerca di far credere che esiste un Islam ben distinto dall'Islam del terrorismo. Un Islam mite, progredito, moderato, quindi pronto a capire la nostra cultura e a rispettare la nostra libertà. Virgilio infatti ha una sorellina che va alle elementari e una nonna che fa le frittelle di riso come si usa in Toscana. Cioè con un cucchiaio di marsala dentro l'impasto. Tempo addietro la sorellina se le portò a scuola, le offrì ai compagni di classe, e tra i compagni di classe c'è un bambino musulmano. Al bambino musulmano piacquero in modo particolare, così quel giorno tornò a casa strillando tutto contento: «Mamma, me le fai anche te le frittelle di riso al marsala? Le ho mangiate stamani a scuola e...». Apriti cielo. L'indomani il padre di detto bambino si presentò alla preside col Corano in pugno. Le disse che aver offerto le frittelle col liquore a suo figlio era stato un oltraggio ad Allah, e dopo aver preteso le scuse la diffidò dal lasciar portare quell'immondo cibo a scuola. Cosa per cui Virgilio mi rammenta che negli asili non si erige più il Presepe, che nelle aule si toglie dal muro il crocifisso, che nelle mense studentesche s'è abolito il maiale. Poi si pone il fatale interrogativo: «Ma chi deve integrarsi, noi o loro?».

L'islam moderato non esiste

Il declino dell'intelligenza è il declino della Ragione. E tutto ciò che oggi accade in Europa, in Eurabia, ma soprattutto in Italia è declino della Ragione. Prima d'essere eticamente sbagliato è intellettualmente sbagliato. Contro Ragione. Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'Avvenir è contro Ragione.

Ecco cos'è il Corano

Perché non si può purgare l'impurgabile, censurare l'incensurabile, correggere l'incorreggibile. Ed anche dopo aver cercato il pelo nell'uovo, paragonato l'edizione della Rizzoli con quella dell'Ucoii, qualsiasi islamista con un po' di cervello ti dirà che qualsiasi testo tu scelga la sostanza non cambia. Le Sure sulla jihad intesa come Guerra Santa rimangono. E così le punizioni corporali. Così la poligamia, la sottomissione anzi la schiavizzazione della donna. Così l'odio per l'Occidente, le maledizioni ai cristiani e agli ebrei cioè ai cani infedeli.

A me, Oriana, piace ricordarla cosi.
                                                                                                                  

               Alessandro Di Fiore

lunedì 11 agosto 2014

Giornalisti o "picciotti"?


In Italia ci sono due casi di giornalisti, quelli di parte, oppure obbligati a essere dei picciotti al servizio delle testate se vogliono lavorare, e quelli che non vogliono vendersi alle lobby, costretti quindi a non affermarsi mai sulle grandi testate giornalistiche.
Ma che belli sti giornali nazionali, sembrano quasi disinformati, eppure il giornalista progressista, o picciotto, non ha dubbi, eccolo pronto a scrivere quello che la direzione vuole, altrimenti “cambia testata o fai un altro mestiere” gli viene riferito, e allora pur di lavorare si adegua. Se poi è di parte tutto diventa più facile per tutti.
Protesta dei Forconi, ecco titoloni a pagine intere di articoli attrattivi: “Questi forconi sono fascistoni, delle forze oscure in agguato, se non si tratta dei fanatici del Littorio, sono solo degli esaltati, dei violenti, insomma dei deficienti”.
Questa è la descrizione scritta e documentata su molti quotidiani. Per i giornali nel movimento dei forconi ci sono i fascisti, gli ultrà, il ragazzino e la nonna, il drogato e l’usuraio, manca solo la scimmia con l’organetto, il clown e l’accattone.
Su l’Unità vedono solo “Fassisti” comandati da Casa Pound.
Su Repubblica una foto del '33 con un rogo di libri dopo un comizio di Goebbels perché qualcuno aveva gridato “bruciamo i libri” quindi i manifestanti sono peggio dei fascisti, sono nazisti. Poi leggendo bene l’articolo, si scopre che i responsabili di tale incendio erano 4/5 burloni, che trovando una libreria aperta gli hanno gridato di chiudere altrimenti gli avrebbero dato fuoco ai libri e se ne sono andati.
Danilo Calvani leader dei Forconi Romani sull’Unità lo definiscono “il fascista che arringa i disperati” ma non era vestito da gerarca e neppure fischiettava faccetta nera.
La Stampa fa l’identikit dei facinorosi in piazza dichiarando che sono tre, un fanatico, e due baristi con precedenti per usura, poi si scopre che il fanatico non è altro che un ragazzo rifornito da uno spacciatore che aveva robaccia e che si è trovato nel mezzo senza neppure sapere perché, dei due baristi neppure una parola. Poi continua scrivendo che a Torino ci sono stati dei fermi e qualcuno è stato anche denunciato. Vero, otto di essi erano di un noto centro sociale, fascisti pure questi?
Sul Fatto Quotidiano un noto giornalista scrive che il movimento dei forconi è un lampante caso di Nuovo Fascismo.
Questi giornali e giornalisti di parte, sono coloro che condividono queste indignazioni da “vecchie zittelle” con quella parte politica che giustifica le peggiori violenze. Sempre pronti a difendere centri Sociali, NoTav e coloro che devastano città in modo rivoluzionario, subito pronti a martirizzare il primo teppista che per far casino se la cerca e ci rimette la pelle (vedi caso Carlo Giuliani). A Sinistra hanno incoraggiato e protetto ogni forma di antagonismo a loro favore e adesso si indignano perché operai senza lavoro, pensionati, piccoli imprenditori, esodati, famiglie intere vessate e messe alla fame dallo Stato vanno in piazza a manifestare senza violenza. E dai rappresentanti di governo, di partiti e giornali di parte, vengono definiti tutti fascisti e violenti, revisionisti infami.
Non possiamo permettere la violenza nelle strade mettendo in pericolo quello a cui crediamo” sbraitano dal governo, specialmente quel demo-comunista di Alfano.
NO! Cari politici di tutti i colori, quei cittadini che voi definite violenti e revisionisti, non sono una casta politica e mafiosa come voi ma sono solamente cittadini esausti e incazzati, voi non gli date più la possibilità di lavorare, li riempite di tasse e li raggirate con furti legalizzati in cambio di niente, per salvare le vostre paghe, pensioni e privilegi. Avete fatto del popolo italiano, una massa di persone che non si possono permettere niente altro che rabbia e disperazione. Sono persone oneste, lavoratori che vogliono lavorare, vivere e dare una vita dignitosa alla loro famiglia. Voi, maledetti politici, li avete privati pure del primo diritto costituzionale!
Fra queste persone, nelle loro manifestazioni, non si vedono bandiere rosse, verdi, arancioni, e neppure nere, solo ed esclusivamente il Tricolore. La bandiera Nazionale, l’unica, vera, grande, immensa che rappresenta il popolo tutto e che voi dovreste proteggere, ma ancor di più il migliore, quello che costruisce, che dà ricchezza, bellezza, e benessere a una nazione ed a se stesso, chiedendo in cambio cose dovute, come la sovranità, il rispetto ed il lavoro, ricevendo invece solo una politica di lobby disfattiste, marce e ladre, senza rispetto per il loro popolo. Capaci pure di sporcare e sputare sopra l’emblema più vero di una Nazione in pace con se stessa, la Bandiera, e quello che rappresenta.



 Mugelli Giampiero

giovedì 7 agosto 2014

6 Agosto 1945: Hiroschima


“Come in amore esiste questa illusione di non poter mai dimenticare, comunque, io ho avuto l'illusione davanti a Hiroshima di  non poter dimenticare”




E' la mattina del 6 agosto 1945, la bomba atomica Little Boy viene scortata per cielo dall'aeronautica statunitense che alle 08:15 la sgancia sulla città di Hiroshima.
Una città ormai arresa e piena di civili, dubito fortemente he gli USA fossero gli unici a non esserne al corrente (infatti sganciano due bombe atomiche e minacciano di sganciarne una terza). Ma perché una potenza mondiale come l'America avrebbe fatto una strage simile?
Forse perché sapevano che non sarebbero mai riusciti a conquistare l'isola principale del Giappone, prima di arrivare a quella dovevano ripulire più di 2000 isolotti di cui il Giappone è pieno, detti atolli. 
Secondo i calcoli di alcuni storici, ad ogni sbarco e conquista di atolli come Wake, Iwo o Jima, gli americani perdevano dai 1000 (per le isole più piccole) ai 300.000 soldati.
Gli americani sapevano che non avrebbero mai vinto contro un nemico che non si arrendeva fino alla morte, che per non essere catturato faceva harakiri o faceva il kamikaze, un nemico che possedeva gli aerei più veloci al mondo, gli Zero, e non temeva di buttarsi con uno di questi su una nave americana, un nemico che aveva dalla sua coraggio e territorio.
E' anche vero che nel 45 gli americani avevano 11.000 aerei pronti per la guerra contro i 6500 del Giappone, ma non dimentichiamo che per ogni Zero abbattuto, gli americani ne perdevano 3.
Però è anche vero che all'epoca dello sgancio la guerra in Europa era conclusa e gli alleati avevano a disposizione truppe già pronte al combattimento, quindi potevano evitare questa strage, magari la guerra avrebbe avuto una situazione di stallo per 5 anni per poi concludersi con dei trattati di pace.
Come sempre l'America, fa delle vittime per soli motivi politici, per far vedere la sua grandezza sulle altre nazioni...avranno anche vinto la guerra giocando sporco, ma nonostante le due bombe il Giappone con grinta e tenacia non si arrese, issò bandiera bianco solo il 23 settembre, sotto la minaccia di una terza bomba.
Ma cosa sarebbe successo se il Giappone avesse attaccato anche la Russia, che scongiurato il pericolo di un attacco Nipponico, decise di attaccare le forze dell'Asse in Europa Centrale?
Magari la storia sarebbe diversa ma purtroppo non si può cambiare ciò ch'è stato, la cosa importante è conoscere il nostro passato per avere un futuro migliore, ma sopratutto per conoscere e tenere sempre vivo il ricordo dei nostri nemici di un tempo e di oggi, che non hanno mai perso un occasione di giocare sporco con qualsiasi popolazione, per motivi politici ed economici, arrivando anche ad attaccare se stessa.



Alessandro Di Fiore




“Samurai del grande impero, kamikaze del Sol Levante
Sono arrivati e la tua terra è arsa in un instante.
Hiroshima ancora piange, Nagasaki si dispera!
U.$.A. È sempre sporca di sangue questa tua bandiera.

Lady U$A che gran coraggio,
ma la tua forza è solo distruttice, 
ma riesci sempre a mascherarla da liberatrice!
Lady U$A che gran signora,
ma il mondialismo è una statua di cera
U$A NON MI FARO' MAI AMMALIARE DALLA TUA BANDIERA!



mercoledì 16 luglio 2014

Io Fascista


Io sono fascista. Tempo addietro mi chiesero perché e cosa mi faceva sentire fascista. Fascista si nasce non si diventa, poi semmai si rafforza in te la convinzione di essere nel giusto quando vedi che le società dette democratiche sono solo di facciata.  
Come dicevo fascista si nasce, cresce dentro qualcosa che ti forma e ti rende incompatibile agli altri, disapprovi le differenze i soprusi fatti ai più deboli, vorresti  vedere tutti dai più ricchi ai più poveri trattati con il solito sistema, dividere con tutti iniquità in una festa oppure a scuola. Questo è il primo sentimento di un fascista fanciullo, poi crescendo sente il bisogno di capire e sapere storicamente cosa era e cosa ha fatto il  fascismo;  non certo dai libri di scuola ma da storie scritte da fascisti, antifascisti, e storie scritte da neutrali e allora ecco la formazione e la convinzione di essere per tutta la vita un fascista.
Da adulto ti senti in dovere di combattere coloro che non hanno ideali di patria e di bandiera: i disfattisti o antifascisti. Abbiamo il dovere di costruire e far capire al popolo che essere uniti in valori Nazionali di Patria e popolo vuol dire costruire un futuro sicuro per tutti e una Nazione ricca. Dividere le ricchezze nazionali in parti uguali e eque, dare sicurezza sociale e diminuire la criminosa al popolo, fare una giustizia equa, senza privilegi per nessuno chi sbaglia paga senza sconti, anzi se ricopre un alta carica istituzionale, paga con l'aggravante.  Dare ai giovani un domani e delle sicurezze, non droghe, alcol e discoteche ma divertimenti sani, palestre, scuole funzionanti, circoli culturali,  formazioni per affrontare la loro vita futura  e il lavoro qui in Italia e non all'estero come ora sono costretti a fare.
Un sistema  funzionante, non perfetto (la perfezione non esiste), una società condivisa da una maggioranza popolare, questa è e sarebbe una grande democrazia condivisa e creata insieme fra governo e popolo.  Per coloro che hanno una funzione statale o privata deve funzionare il sapere e la meritocrazia. Per coloro che nelle funzioni governative si approfittano del bene sociale e delle mance dagli amici degli amici pena, ergastolo con la restituzione del bene rubato da parte della famiglia. Privilegiare il popolo Italiano nei confronti di altri popoli, esportare e importare esperienze culturali e commerciali con tutte le Nazioni. Immigrazione controllata e utile all'Italia e all'emigrato per dargli una vita dignitosa, e che sia consapevole di avere rispetto delle leggi e della cultura Italiana, che abbia gli stessi doveri e diritti del cittadino Italiano, esso sia un nero, un bianco, oppure giallo, che non abbia pendenze con la giustizia del suo paese. Se delinque oppure ha problemi di giustizia gravi in Italia espulsione immediata, con condanna all'ergastolo se rimette piede nel suolo Italiano con 8 ore lavorative in strutture Italiane per guadagnarsi il vitto la sua permanenza e le spese processuali. Nessuno deve essere a carico della società escluso i malati e i non capaci di stare da soli.  
Pensioni sociali eque e dignitose per  vivere in armonia e in società dai politici agli statali e privati  fino al ciabattino, separate dai redditi  tassabili. Stipendi livellati fra statali e privati soliti diritti e doveri fra categorie. Tasse basse per tutti ma tutti nessuno escluso, le devono pagare tutti. A coloro che non pagano o falsano i tributi  lavori forzati a vita col minimo salario accettabile. Chi è responsabile deve essere capace del suo lavoro e rendersi responsabile dell’operato del lavoro che gestisce. Eliminazione di regioni e province e di tutto quello che è improduttivo per la ricchezza nazionale. Controlli e responsabilità per chi è addetto al finanziamento e alle infrastrutture private e statali con tempi e soldi utili per fare un buon lavoro nel tempo concordato, se non consegnato in tempo l'opera pattuita, la spesa per finirla è a carico del costruttore fino al lavoro compiuto, poi escluso se non per motivo valido da atri appalti.  Basta immigrati ha carico della società italiana, non possiamo campare coloro che fanno guerre e figli come conigli, per poi farli campare ai contribuenti Italiani.  Bisogna combattere questi disfattisti e buonisti falsi, Italiani discriminatori e sfruttatori del contribuente Italiano. Pena di morte per pedofili che siano preti o persone comuni, ergastolo per gli spacciatori di droghe, riaprire le case di tolleranza per ridare dignità e sicurezza alle donne che vogliono fare il mestiere, per dare la libertà a coloro che sono costrette dalla malavita e per ridurgli gli introiti. Incassare le tasse da tale mestiere, pene severe per chi induce alla prostituzione clandestina come per chi la pratica, chiudere l’accesso nel mare Italiano alle carrette che vengono dall'Africa, caccia agli scafisti con l’accusa di traffico di umani, pena: la fucilazione diretta. Rimandare indietro tutti coloro che non hanno lavoro e casa o non si adeguano alle leggi Italiane. Niente campi Rom, e  Rom stessi, foglio di via ed estradizione immediata. In Italia non devono esserci e viverci persone che non contribuiscono al giusto andamento della società Italiana, ma che al contrario contribuiscono al suo declino sociale e morale.
Il fascista sa che la democrazia si costruisce governando con il consenso popolare, con questo sistema si costruisce l’uguaglianza e la libertà, ma per tutelare la libertà accanto ad essa ci deve essere un altro elemento: l’autorità, l’una compensa l’altra  non possono stare separate. Per un fascista la libertà non è solo un diritto ma anche un dovere,  non una donazione ma una conquista. Non è uguaglianza: è un privilegio. Sappiamo che cancellare i simboli del fascismo fu facile….. Ma sopprimere l’idea è impossibile, potete uccidere un camerata, ma le sue idee cammineranno nelle gambe di altri camerati! Noi non ci sentiamo brutti, cattivi, sudici, pazzi, criminali, rottami umani e razzisti, come ci definiscono coloro che al contrario si ritengono belli, eroi, martiri, vessilli di libertà,  persone senza macchia e paura. Sono coloro che si fanno chiamare antifascisti, coloro che in 60 anni hanno distrutto l’Italia e il suo popolo, che preferiscono gli immigrati al loro popolo, che hanno tolto futuro e dignità ai nostri giovani, predicano per una società multietnica invece di una società italiana. Noi fascisti siamo l’opposto, siamo per l’ordine, il benessere della patria e del popolo sovrano. Con il tempo morirà questo sistema bancario, massonico, sionista, americano ed allora tornerà giustizia e libertà popolare. Adesso l’importante è coltivare le radici che il DUCE d’ITALIA,  CAV. BENITO  MUSSOLINI ci ha lasciato perché un giorno possano spuntare alla luce terrena i fiori della riscossa nazionale e ridare all'Italia il suo posto che merita nel mondo.

A NOI CAMERATI     
NOBIS 

                                        Mugelli Giampiero